Dopo molti secoli, una donna, forse di nobile stirpe o forse no, resuscita dalle sue ceneri, perché – così ella dice agli archeologi che ne hanno scoperto la tomba – vuole andare in televisione e fare un discorso agli italiani.

Il che stupisce e sconcerta archeologi e autorità televisive.
Come se non bastasse, arrogante e istrionica, tutt’altro che santa o per lo meno mistica (come ci si aspetterebbe da una resuscitata), manifesta una femminilità prorompente e provocatoria. Ma è una resuscitata che afferma che ha qualcosa da dire e per questo
merita tutto il rispetto che si deve a una rediviva di tale stoffa.

Dopo alterne vicende e scontri, riuscirà alla fine a catturare gli italiani, “tambureggiando” il suo dettato su una semantica che risuona di un impalpabile e formicolante pulviscolo di parole.

In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Anime di Passaggio esplora la complessità delle esperienze umane attraverso una serie di incontri in una stazione metaforica.

Ogni scena è popolata da personaggi che, come anime in transito, rivelano i loro pensieri più intimi, le paure, le speranze e le sconfitte. I dialoghi si intrecciano con monologhi intensi e poetici, offrendo uno sguardo profondo su temi universali come la morte, l’amore, il tempo che passa e la ricerca di senso. Lo spettacolo si apre con un personaggio che, attraverso la sua interazione con le anime, simboleggia la ciclicità della vita e la ricerca di risposte nel buio dell’esistenza.

Attraverso una galleria di altri personaggi, lo spettacolo guida il pubblico in un viaggio filosofico ed emotivo.

Una stravagante famiglia di contadini aspira ad avviare un agriturismo.
È solo questione di permessi burocratici, ma qualcosa di brutto, grosso e pericoloso, si potrebbe dire un “mostro che sputa fuoco”, potrebbe mettere a rischio il loro sogno, così come il futuro di tutta la popolazione locale.
La notizia fa sì che diversi pittoreschi personaggi vengano coinvolti in questa faccenda: riusciranno, tra divertenti equivoci, colpi di scena e comici battibecchi, a sconfiggere il mostro e a portare a termine il loro desiderio?

Si terrà come consuetudine lo spettacolo degli Auguri.
Durante la serata si esibiranno:
• i SognAttori,
• la Compagnia dei giovani Due passi col comico,
• gli allievi del corso di recitazione di primo livello,
• gli allievi della Scuola di Canto curata dal Maestro Nadia Steffenino

Alice Rossi e Giacomo Rossi, due moderni ventenni, si incontrano in chat ogni sera:
chiacchierano, flirtano, si piacciono… e scoprono di avere parecchie cose in comune a cominciare dalla divertente coincidenza di portare lo stesso cognome. Così, un giorno,
Alice decide di invitare Giacomo a casa sua per un caffè. Tutto molto romantico, se non
fosse che i due sono ignari di avere lo stesso padre. Mario Rossi, infatti, altri non è che un impenitente bigamo felicemente (ma molto segretamente) sposato da 23 anni con entrambe le loro madri…

“ Non si sa come ” è l’ultimo lavoro teatrale di Luigi Pirandello. È stato scritto nel 1934, lo stesso anno in cui gli fu conferito il premio Nobel per la Letteratura.

Il tema è quello della possibilità di un tradimento amoroso avvenuto in un attimo, in modo quasi inconsapevole, senza alcuna intenzione. Ritorna in questo dramma, molto serrato e convincente nelle stravolte ma lucidissime argomentazioni del protagonista, la scissione tra la parte animale dell’uomo, l’istinto che vive una sua vita profonda e la ragione, le convenzioni e le regole della società. Ma per Pirandello la consapevolezza di questa dicotomia porta con sé il pesante fardello della responsabilità che l’uomo contemporaneo non può certo eludere.                                               

“ Non si sa come ” scandaglia una delle più brucianti contraddizioni della nostra esistenza: la distanza tra volontà e destino, tra ciò che scegliamo e ciò che non possiamo controllare.